Il grande complesso monumentale a destinazione funeraria, che sorge in pieno centro, accanto alla chiesa di Santa Maria Antica, a pochi passi da Piazza dei Signori, è un'altissima testimonianza di arte gotica, e rappresenta oggi uno dei contesti più rappresentativi e celebrati in tutta Verona.
La prima, anche per rilevanza, delle sepolture che ospitano le spoglie dei signori della Scala è quella di Cangrande I, senza dubbio il più conosciuto esponente della dinastia, che governò per vent'anni, dal 1308, portando la città ad assumere un ruolo da protagonista nelle vicende politiche italiane del tempo.
Sopra la porta laterale della chiesa, entro una struttura architettonica a edicola in stile gotico, con copertura a cuspide piramidale, il sarcofago è sorretto da quattro cani che recano scudi decorati dalle insegne scaligere. Sulla fronte, ad altorilievo, una Imago pietatis, ovvero il busto di Cristo flagellato e coronato di spine; a destra l'Angelo annunziante, e a sinistra la Vergine annunziata, compaiono sullo sfondo di formelle quadrilobate, ciascuna delle quali mostra a bassorilievo diverse raffigurazioni, con scene di sottomissioni e vedute delle città venete di Padova, Vicenza, Belluno e Feltre. Le immagini celebrative delle imprese di Cangrande continuano anche nelle formelle sul retro, ove si possono osservare Marostica, Verona, ancora Padova, e Treviso, insieme a episodi storici, come l'incontro dello Scaligero con l'imperatore Enrico VII. Sopra il coperchio del sarcofago, la figura di Cangrande disteso sul letto funebre, in abiti curiali, con la spada al fianco, e un sorriso sulle labbra.

Fronte del sarcofago di Cangrande della Scala. Verona, Arche Scaligere
(foto Giulio Bodon)

A coronamento della struttura era posta la statua equestre, il cui originale è ora ricoverato nel Museo di Castelvecchio, per ragioni di conservazione, e sostituito da una copia nel mausoleo. Si tratta di una tra le maggiori realizzazioni del genere in tutto il Trecento; maestosa, e al tempo stesso elegante e raffinata, la rappresentazione del condottiero, benevolmente sorridente, in armatura da parata, sul destriero coperto da una gualdrappa finemente damascata, i cui panneggi sono sapientemente studiati in modo da suggerire un'idea di movimento.
Molto simile appare nel complesso il secondo monumento, quello di Mastino II, poco discosto dal fianco dell'edificio sacro, entro un recinto funerario. Anche qui il sarcofago presenta l'immagine del defunto disteso sul coperchio, e la fronte decorata a rilievo, con una scena di devozione alla Vergine Maria; sui timpani dell'arca sono scolpiti ad altorilievo quattro episodi biblici, La tentazione di Adamo ed Eva, Il lavoro dei progenitori, L'uccisione di Caino e Lo scherno a Noè, soggetti che alludono al dramma della condizione umana come conseguenza del peccato originale. La statua equestre sulla sommità, essa pure conservata a Castelvecchio, riprende lo schema impiegato per Cangrande, di cui enfatizza nella struttura plastica l'effetto di forza e di maestosità, a creare un'immagine potente e minacciosa.
Ultima arca è quella di Cansignorio, a base esagonale, dall'elaborato impianto architettonico: quasi un gigantesco reliquiario, il cui progetto è dovuto a Bonino da Campione; sul sarcofago si vedono varie scene del Nuovo Testamento e l'Incoronazione della Vergine, mentre i timpani ospitano rappresentazioni allegoriche e i piccoli tabernacoli sopra i pilastrini racchiudono sei figure a tutto tondo di santi guerrieri. Più modesta l'esecuzione della statua equestre a coronamento del mausoleo, che rivisita con notevoli semplificazioni e in tono minore i due modelli precedenti.

Arche Scaligere
Via Arche Scaligere
37121 Verona

Museo di Castelvecchio
Corso Castelvecchio, 2
37121 Verona

Orari:
Lun. 13.30 - 19:30
Mar. - Dom. 08.30 - 19.30

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http://www.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=9692